L’ugello di soffiaggio ha un foro calibrato in funzione delle dimensioni del contenitore.
È fisso, cioè non mobile, ed è posto al di sotto della bocca del contenitore ribaltato, sempre centrato sull’asse della bocca stessa.
L’esperienza suggerisce di non usare ugelli penetranti per questo tipo di applicazioni, poiché l’efficacia del trattamento è comunque elevata e si elimina il rischio igienico di introdurre un componente meccanico nel contenitore.
Un getto intermittente di aria sterile stacca le particelle che aderiscono alla parete del contenitore e le fa uscire da esso.
Ogni pinza possiede una coppetta che raccoglie le impurità non appena escono dal contenitore, evitando che si disperdano nell’ambiente e che possano entrare nei contenitori già puliti.
È in materiale plastico ed è collegata al sistema di aspirazione centrale tramite un collettore.
Una griglia con fori calibrati permette il passaggio dell’aria aspirata, e impedisce alle impurità troppo grandi di intasare le tubazioni di aspirazione. In questi casi, peraltro rarissimi, la particella cade sul basamento della macchina o rimane sulla griglia, potendo così vista ad occhio nudo dall’operatore.
Un sistema d’aspirazione centralizzato è posto all’esterno della macchina, vicino ad essa.
L’unità di aspirazione genera un’adeguata portata e depressione nel collettore centrale di aspirazione, che è collegato con ogni pinza.
Il sistema è dotato di un filtro di classe Classe L secondo la norma EN 60335-2-69 Allegato AA per raccogliere tutte le impurità, le quali possono così essere esaminate per approfondire l’analisi dei rischi della linea.
Su richiesta il sistema può montare anche un filtro assoluto H14 (99.995%, 0,2 µm) secondo la norma EN 1822.
In caso di aspirazione inadeguata un sensore arresta la macchina.
L’unità di aspirazione, normalmente in acciaio verniciato, può esser realizzata anche in acciaio inossidabile.